Il limite della rabbia

Ho sentito di essere arrivato al mio limite. Era come se aver dato voce alla mia rabbia al di fuori di me (durante la prima rappresentazione e nel corso dell’incontro con la Daniela) avesse fatto materializzare quel lato ombra che ero solito relegare nei recessi della mia mente. L’ombra doveva rimanere nell’ombra per non mostrare ciò di cui più vergognavo. E ora che l’ombra è venuta alla luce, che fine farà  quell’immagine di uomo innocuo, sereno, compassionevole che tanto mi sono affannato a proiettare al di fuori di me? E ancora: ho un problema di cattiva gestione della rabbia? E quali conseguenze avrebbe su di me se continuassi a produrre e accumulare la rabbia (come ho sempre fatto) se nza poterla mai sfogare? E davvero è quello che voglio è sfogare la rabbia anche all’interno di un contesto “protetto”?

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