il puzzle

I vari pezzi di me erano sul tappeto: c’era solo da metterli insieme. Alcuni pezzi mierano stati indicati in passato durante le sedute (il congelamento, l’evitamento, la mancanza di autoaffermazione, la necessita di giocare). Altri erano emersi di recente (la mancanza di fiducia, la paura della morte, la paura dell’umiliazione, la rabbia). Pensare alla morte e vederla per quello che è (cioè come un evento naturale che arriva quando il corpo e la mente hanno perso le loro funzioni e forse la voglia di vivere) era la prima cosa da cui partire. Il nesso tra la morte e la mancanza di fiducia è durante l’ultimo incontro. Alla mancanza di fiducia è legata anche la mia autostima e la valutazione negativa nei confronti di tutte le esperienze e le sfide che la vita ci presenta. Anche per questo, per il mio carattere e per una sorta di immaturità, tendo sottrarmi ad anbandonare il campo. Perchè la sconfitta è assicurata in partenza. Una sconfitta nella sconfitta. Una umiliazione da evitare che mi porta al congelamenti. È da qui che ha origine la rabbia che finisce inesorabilmente per alimentare la mia disistima e la mia mancanza di fiducia.

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