Avevo già provato a trasferire la “colpa” di un bambino nella testa di un uomo. Ora sembra che abbia provato a trasferire la voglia di vivere e le paure di un uomo in quelle di un vecchio. Non aveva senso il primo trasferimento e non ha senso il secondo. La paura della morte ci sarà sempre ma quell’immagine di me che perde coscienza e scivolo nel sonno eterno mi è sembrata accettabile e tale da darmi quella forza e quell’entusiasmo per affrontare le mie esperienze in maniera positiva, come se fosse un gioco, come se fossi un bambino.